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Piziarte è tra i colossi di internet


TERAMO. Nel 1999 ebbero una folgorante idea, qualle di creare una galleria d'arte virtuale, visitabile in internet. E ora, a distanza di tanti anni, con il loro sito sono settime nel "Premio www" del Sole 24 ore.
Sono le sorelle Patrizia e Manuela Cucinella che con il sito d'arte www.piziarte.net nel concorso per siti ideato dal quotidiano economico hanno superato persino un colosso come Ebay e sono appena sotto Wikipedia e Beppegrillo.it. «Dopo aver creato la galleria d'arte virtuale», raccontano le sorelle, «abbiamo fatto una stage per diventare galleriste. La nostra prima mostra reale è stata allestita a Palermo(come assistenti di Sergio Tossi) nel 2001 con importanti artisti come De Grandi, Di Marco, Di Piazza, Bazan. Ma non abbiamo abbandonato la nostra galleria virtuale con cui, per prime(come galleria virtuale), abbiamo partecipato alla fiera "Riparte international art fair" di Roma, con le più importanti gallerie internazionali». Nel 2003 le due sorelle hanno aperto la galleria di viale Crucioli a Teramo «e al virtuale abbiamo affiancato la realtà. Ma per noi entrambe hanno importanza. Anzi, mentre su internet la galleria è aperta 24 ore su 24 e arriva in tutte le parti del mondo, la galleria di Teramo ha limitazioni di spazio e di tempo. Ma anche di bacino d'utenza, visto che con la galleria reale arriviamo a tutto il Centro-Sud Italia» commentano Manuela e Patrizia. Diverso è il sito che ha contatti anche da Cina, Sud America, Gran Bretagna e Francia. «Una galleria di Pechino ci ha contattato per organizzare mostre dei nostri artisti», precisano le galleriste che ricordano come nel sito - che nel 2004 ha ricevuto il "Premio web art" di Francavilla ed è stato già fra i finalisti del concorso del Sole 24 ore - siano esposte quasi duemila opere fra quadri, sculture, foto e anche un po' di videoarte. (a.f.)
http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2007/12/08/CM1CM_CM105.html




In Speciale Abruzzo "PROGETTI E SPERANZE" a Cura di Giancarlo Politi(Flash
Art n° 257 di aprile - maggio 2006),
tra i galleristi e i protagonisti
culturali d'arte contemporanea operanti in Abruzzo, intervistate anche
Manuela e Patrizia Cucinella della GALLERIA PIZIARTE DI TERAMO.

info@piziarte.net
www.piziarte.net

Di seguito l'intervista a cura di Giancarlo Politi:

VOI AVETE INIZIATO COME GALLERIA ONLINE PER POI APRIRE UNO SPAZIO REALE.
PERCHE?

A differenza di altri galleristi,che hanno prima aperto uno spazio reale per
poi approdare in Internet, noi abbiamo preferito invertire il processo in
quanto le spese di gestione e mantenimento erano notevolmente inferiori ed
anche perchè vivendo in una piccola città come Teramo era un modo per avere
maggiore visibilità con minor rischio. Ci siamo inventate prima la galleria
virtuale (www.piziarte.net)e solo dopo aver acquisito una sufficiente
visibilità nel mondo dell'arte abbiamo aperto a Teramo uno spazio reale, in
quanto sia i collezionisti che gli artisti lo considerano ancora necessario
soprattutto dal punto di vista commerciale.

LA GALLERIA ONLINE ERA INSUFFICIENTE?

No, lo spazio virtuale non era e non è insufficiente. In realtà per noi lo
spazio reale non rappresenta altro che il prolungamento necessario di quello
virtuale e viceversa.

VITA DURA A TERAMO O VITA FELICE PER L'ARTE CONTEMPORANEA, SENZA CONCORRENZA
E CON TANTI COLLEZIONISTI AFFAMATI?

Dal punto di vista del mercato i collezionisti di Teramo, con i quali ci
andiamo reciprocamente scoprendo e per i quali stiamo diventando un punto di
riferimento, cominciano a rappresentare un nucleo abbastanza consistente.
Sono collezionisti che acquistano opere di giovani artisti le cui quotazioni
non superano i cinque / seimila euro (Gabriele Talarico, Antonella Cinelli,
Matteo Clementi, Lucia Leuci).

E I VOSTRI CLIENTI SONO DI TERAMO O DI ALTROVE?

I nostri collezionisti sono italiani ed esteri. Riteniamo che la Galleria
Piziarte sia la dimostrazione che nell'era di Internet non rappresenti più
un limite promuovere ARTE e la "nuova figurazione" in un piccolo centro di
provincia abruzzese se si ha la fortuna di godere di uno spazio virtuale con
una grandissima visibilità.







IL MONDO n° 33-34 del 25 Agosto 2005
E' tempo di scommettere sulla baby-art

Chi sono i giovani in Italia destinati a diventare protagonisti del domani.

Altro che baby-gang. il nuovo fenomeno italiano che scuote la metà di questo primo decennio del ventunesimo secolo si chiama baby-art. Da Milano, giù per la dorsale appenninica, sino a Roma, Napoli e Palermo, è un continuo fiorire di nuovi artisti, apprezzatissimi e già richiesti. Per lo più di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Ma in alcuni casi addirittura minorenni. Come lo stupefacente esempio di Luka Moncaleano, giovanissimo quattordicenne neovincitore del premio 2005 di Italia factory per i pittori emergenti. Moncaleano è un autentico fenomeno, sia artistico che mediatico. Pittore, scultore e artista digitale, mescola selvaggiamente i linguaggi e allo stesso tempo posa come attore sui set fotografici surreali creati dalla madre, la videoartista Maria Assunta Carini. Nell'ultima foto che lo vedeva protagonista,Luka veste i panni di un modernissimo Siddharta. Timido e posato, iscritto al liceo artistico di Piacenza (andrà i seconda), Luka rivela con grande naturalezza di aver trovato il bando del premio navigando su Internet e di aver inviato un suo lavoro. Con la certezza che non fosse nemmeno visto. Oggi invece addirittura ha vinto il primo premio e il critico Alessandro Riva, insieme all0rganizzazione commerciale Italian factory, sta seriamente pensando di metterlo a contratto. Ma la Kermesse improvvisa di questo adolescente è solo la punta di un piccolo iceberg che st emergendo nell'oceano dell'arte italiana. Dai licei e dalle accademie attingono sempre di più vecchie e nuove gallerie d'arte. Anche i mercanti meno sgamati hanno ormai compreso che il filone potrebbe rivelarsi d'oro. E non vogliono per nessuna ragione mancare all'appuntamento. Sempre Riva and company hanno puntato l'attenzione su due altri giovani promesse. La torinese Anna Madia (classe 1976) pittrice di forte intensità che raffigura scene di quotidiana intimità domestica. E la ventitreenne Iva Kontic, nata a Belgrado ma residente a Milano, autrice di grandi e potenti volti enigmatici. La Kontic frequenta un atelier milanese con due giovani artisti del suo Paese emigrati in Italia. Mihailo Karanovic, detto Beli, di 25 anni, e Zelimir Baric, detto Zeliko(classe 1975). Il primo, reduce dalla sua prima mostra italiana presso la galleria milanese di Bianca Maria Rizzi (in via Molino delle Armi 3) dove su 11 quadri esposti ne ha venduti altrettanti. Il secondo, autore di immaginifiche sculture(uomini ubriachi, enormi zanzare) realizzate con materiali di recupero. Sempre dall'Est arriva Camolgion Boboev, nipote di un celebre poeta uzbeko, ora trasferitosi a Como dove realizza grandi e coloratissime tele. Massimo Gurnari invece lavora a Milano come magazziniere, ha 23 anni, è reduce da una mostra collettiva al MiArt in primavera con ottimo successo. A fine settembre terrà una personale alla galleria Obraz(vicolo Lavandai 4, Milano).Nella media generale il parametro di prezzo per questi giovani è di uno. Il parametro è la cifra risultante dalla somma della base più l'altezza di un'opera, moltiplicata per dieci. Un quadro 70 x 100 cm al parametro uno vale 100 + 70 x 10 x 1, ossia 1700 euro. Gli ex emergenti italiani, i quarantenni come Giovanni Frangi, Luca Pignatelli o Velasco hanno, per farsi un'idea, già raggiunto oggi il parametro dieci. Ossia un loro lavoro 70 x 100 costa 17 mila euro.

In vetrina. Le numerose e attivissime gallerie italiane sui giovani talenti nascono ormai ovunque. Tra queste, spicca per esempio PiziArte, creata nel 2003 da due giovani sorelle di Teramo(www.piziarte.net). Nel suo portafoglio si segnalano le opere del trentenne Gabriele Talarico (nato a Catanzaro ma trasferitosi a Bologna) che dipinge quadri ad olio imitando i negativi delle fotografie. O la ventisettenne di Bisceglie (provincia di Bari) Lucia Leuci che ha scelto la tecnica della fotografia. Sempre con la fotografia lavora la milanese Daniela Cavallo (figlia di due insegnanti e ancora alle prese con gli esami dell'Accademia di Brera) che sta preparando un esposizione con dei ritratti rubati alla Milano by night. O il veneziano Lorenzo Vitturi (25 anni) autore di poeticissimi scatti in bianco e nero tra le strade romane. Con la pittura e la stampa digitale lavora invece il veronese Daniele Girardi, 28 anni (che a Milano condivide lo studio con il più vecchio Davide Coltro). Girardi crea fantasmagoriche e coloratissime invenzioni marine. Molti di questi artisti sono ancora costretti a fare aktri lavori per campare. Come la milanese Laura di Mauro, 28 anni, che dalle tele con grandi cerchi di grumi di colore è passata ad occuparsi(temporaneamente,dice) della vendita di collezioni di moda create da giovani talenti. Poi ci sono i trentenni già affermati, quelli che lavorano con gallerie conosciute e che, di semestre in semestre, crescono di prezzo. E anche questi sono da tenere d'occhio.

Paolo Manazza





LA GAZZETTA DEL MEZZOGGIORNO - GAZZETTA INTERNET - PAG.12
09 DICEMBRE 2004



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IL CENTRO - cultura e società - domenica 21 novembre 2004


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IL CITTADINO - NUM.35 - VENERDI' 12 NOVEMBRE 2004
CULTURA E SPETTACOLI


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Il sito www.piziarte.net della Galleria Piziarte diretta dalle sorelle
Manuela e Patrizia Cucinella ha vinto il premio del pubblico dell'Italian
Web Awards 2004 conquistando il titolo di sito dell'anno con 2022 voti
superando così il sito di Andrea Bocelli che si è fermato a quota 1489 voti.

Il sito di Piziarte si è piazzato al primo posto anche nella sua categoria
di riferimento:Arte e cultura.

http://2004.premiowebitalia.it/votopubblico.asp

Il sito di Piziarte viene da molti considerato come la più grande galleria
virtuale di arte contemporanea. Ogni visitatore, dopo essere entrato dal
portone principale(Home), può girare liberamente per le varie sale e godere
di intere mostre personali passando con un solo clic dall'una all'altra sala
senza ritornare alla home; tutto, rimanendo comodamente seduto nella sua
poltrona preferita. Nel contempo coloro che non possono venirci a trovare di
persona possono entrare nella Galleria virtuale e visitare tutte le mostre
reali che durante l'annosi vanno programmando.Una Galleria sempre aperta,
giorno e notte, per tempo illimitato, sempre disponibile non per qualche
sparuto avventore, ma a chiunque nel mondo intero. Una fruibilità del sito
senza limiti: oltre 100 intere mostre personali e collettive già visitabili.
Circa trenta in programmazione. Una vera scorpacciata d'arte, piacevole e
non indigesta.La Galleria Piziarte è la dimostrazione che nell'era di
Internet non rappresenti più un limite promuovere ARTE e "nuova figurazione"
in un piccolo centro di provincia se si ha la fortuna di godere di uno
spazio virtuale con una grandissima visibilità. Come è stato
presuntuosamente scritto in una pagina del sito "La Galleria Piziarte gode
di grande visibilità perchè è situata sul viale principale della più grande
città del mondo: INTERNET".



Antonella Cinelli "ghiaccio BOLLENTE" presso Open Care Frigoriferi Milanesi


Presso gli spazi espositivi Open Care Frigoriferi Milanesi ,
Milano, a cura delle Gallerie PiziArte di Teramo e Guidi&Schoen di Genova,
mostra personale di Antonella Cinelli dal titolo “ghiaccio BOLLENTE”.

Nel testo critico in catalogo Maurizio Sciaccaluga scrive:
Se la personale di Antonella Cinelli negli spazi espositivi dei Frigoriferi
Milanesi potesse valersi di un accompagnamento musicale, questo sarebbe
senza dubbio il mitico brano di Joe Cocker You Can Leave Your Hat On. Tra
gambe nude e sottovesti di seta, spalline cadenti e spogliarelli su tela, le
note che hanno ritmato lo strip-tease di Kim Basinger nel film 9 settimane e
1/2 sembrano infatti perfette anche per i lavori della giovane pittrice. In
una sequenza di mani che sollevano leggere vestaglie, di movimenti morbidi e
sensuali, di rasi grigi che scivolano a terra scoprendo una pelle giovane e
rosa, tutta la figurazione dell’artista si basa su un sottile gioco di
seduzione stile vedo-non-vedo, su un’alternanza di ombre e di luci che
nasconde o svela le tonde forme delle occasionali modelle.
La Cinelli fotografa soprattutto, se non esclusivamente, parenti e amiche.
Le veste come si trovassero in un momento di calda intimità, in una casa
conosciuta e accogliente, poi le ritrae in una serie di scatti. Dalle
inquadrature ravvicinate rimangono quasi sempre esclusi i volti, al massimo
s’intravvedono nuche e acconciature, mentre l’attenzione dell’obbiettivo si
concentra su quei gesti maliziosi che, con finta innocenza, scoprono le
carni e mettono in vista il seno. Quando ridipinge le immagini su tela, con
pennellate liquide e fluide, in composizioni giocate al massimo su tre
colori e su una serie infinita di sfumature, l’artista usa il fondo
scurissimo dei quadri come fosse un diario personalissimo, un foglio
destinato a conservare confessioni tra le più torbide e segrete. Quella
calligrafia così criptica, quei caratteri bianchi come gesso e scritti con
veloce noncuranza a fatica diventano frasi dal senso compiuto, solo di rado
si spiegano agli osservatori più curiosi, eppure l’idea che possa trattarsi
della descrizione d’incontri proibiti, di vicende simili a quelle narrate da
scrittrici hard contemporanee tipo Almudena Grandes o Catherine Millet,
difficilmente abbandona lo spettatore. Non che si possa pensare a
descrizioni durissime, a proposizioni licenziose e sfrontate, però quei
caratteri scritti dietro i corpi nudi, quegli appunti veloci in parte celati
dalla carne morbida dei seni, delle gambe e dei fianchi, nel mentre
stimolano la curiosità non possono che indurre a pensar male, non possono
che far supporre storie d’attrazione fatale, di desiderio malcelato, di
passioni bollenti. Tra le frasi (e dunque la letteratura) da una parte e le
figure nude dall’altra, i riferimenti immediati e spontanei che vengono in
mente sono quelli degli amori carnali e intellettuali insieme, giocoforza
tormentati, urlati, graffianti. Una specie di Ultimo tango a Parigi su tela,
insomma, o di una qualunque tra le pellicole dedicate al sesso difficile, a
corpi che si attraggono e si respingono, a storie di unione totale e di
solitudine. Storie colpevoli, in cui spesso il corpo del reato, prova
tangibile che il peccato sia stato davvero consumato e non solo immaginato,
si trova sotto gli occhi di tutti, nel quadro centrale dei tanti trittici
realizzati dall’artista. Accanto alle immagini che raffigurano giovani donne
in déshabillé e riproducono capi di biancheria ridottissima e sexy, la
Cinelli espone canottiere, reggiseni e vestaglie trasformate in sculture da
un bagno di gesso. Sono lì a rendere tangibili i sogni erotici raccontati
dalle tele, a dare un tocco di verità a quelle immagini tanto morbide da
sembrare sogni.
Tra tutte queste parole spinte e rischiose, tra le tante immagini di donne
che paiono aspettare due braccia che le stringano (o forse da queste sono
appena fuggite), l’artista però insinua anche qualche insicurezza, qualche
dubbio. C’è la prova del reato, certo, ma qualcosa suggerisce che tutta la
vicenda possa essere stata anche soltanto immaginata, creata
letterariamente, inventata dalla fantasia di una donna sola. Che le tele
descrivano un lento spogliarello messo in scena per un amante non è infatti
sicuro, potrebbe anche trattarsi facilmente della tenera intimità di una
ragazza allo specchio, di qualcuno che si piace e si ama, che si osserva
immaginandosi in amore. Qualcuno che ama giocare con l’immaginazione, e nel
mondo della fantasia vivere passioni travolgenti, che segnino la pelle, che
facciano venire brividi e lividi. Un sogno violento ma caldo e piacevole,
buono per tenere lontana ogni malinconia.
Queste passioni, queste solitudini, questi desideri raccontati per immagini
dalla Cinelli sono trattati attraverso una pittura morbidissima, liquefatta,
che si adagia dolcemente e mollemente sulla tela. Una pittura tirata al
massimo, vellutata, tanto lavorata da riuscire a ricreare gli effetti
cangianti dei tessuti di raso e di seta. È vero che le figure si ergono
spesso su un fondo graffiato dalla scrittura, su una paesaggio di parole
dure, ma il nero che domina i fondi e che in parte avvolge le forme
femminili dà alle composizioni un senso di ombrosa malinconia che
intenerisce la costruzione, rende meno monumentali e imponenti questi corpi
svestiti e perfetti. La tecnica della giovane artista si concentra poi
soprattutto sulla realizzazione delle mani, sulla perfezione delle dita, sui
movimenti degli arti, la cui definizione attentissima fa in modo che queste
parti emergano sul resto del quadro e proiettino verso il fondo le figure.
Non c’è ambiente di contorno nei pezzi, non ci sono linee prospettiche, ma
il gioco delle definizioni più acute in alcune parti e meno in altre e
dei colori più scanditi in alcuni punti e più velati in altri riesce a
avvicinare o allontanare i soggetti dei dipinti, e a regalare loro
un’ipotetica terza dimensione. La Cinelli, pur inserendosi alla perfezione
in quel movimento spontaneo più volte definito quale Nuova Figurazione
Italiana, porta avanti una ricerca assolutamente originale, slegata dai
giochi glamour della pubblicità e delle riviste e piuttosto sposata alla
fotografia vintage del recente passato, alla capacità dell’occhio
fotografico di immortalare in uno scatto un movimento, ma senza
interromperlo, senza bloccarlo per sempre. Lasciandolo anzi libero di
raccontare una passione, una voglia, un desiderio.

Dal 14 Maggio al 15 Giugno 2004





LAZARUS LEDD "LA VOCE DELLE STELLE"
N. 127 GENNAIO 2004
di Ade Capone







ARTE Numero 372 " Agosto 2004 pagg. 102 - 108


GALLERIE NUOVE TENDENZE Cannaviello e Colombo a Milano, Forni a Bologna, Tossi a Firenze, Piziarte a Teramo.....Da Nord a Sud la mappa di chi punta sui giovani
di Maurizio Sciaccaluga.

Da Milano a Bologna, da Firenze a Roma, ecco chi scommette sui giovani pittori. Tra figurazione a gogò e un tocco d'astratto.

Per alcuni di loro è una passione antica, una vocazione, quasi una crociata da combattere contro gli infedeli. Per altri, invece, è una scoperta recente, una fogorazione, una tecnica da affiancare a foto e installazioni. Per tutti però, nessuno escluso, la pittura è quanto di meglio le ultime generazioni dell'arte italiana abbiano saputo produrre, il lavoro più originale e tipicamente nazionale, Cattelan a parte, che sia venuto fuori di recente. Loro sono i galleristi votati a tele e dipinti, i proprietari di spazi dove l'olio e la figurazione sono sempre di moda. Sono quelli che hanno difeso la giovane pittura quando, durante gli anno Novanta, molti critici sostenevano fosse ormai priva di attualità se non addirittura defunta. E sono quelli che la trattano ancora oggi, nonostante le grandi rassegne internazionali e le fiere più importanti, vedi l'ultima edizione di Arte Basel, continuino a dare ai collezionisti indicazioni molto diverse. In un viaggio da Nord a Sud, attraverso spazi noti o poco conosciuti, artisti consolidati o di belle speranze, Arte ha tracciato una mappa del mercato della pittura contemporanea italiana.

Milano. Vera e propria capitale dell'arte contemporanea, e non solo del design e della moda, per gran tempo Milano ha relegato la pittura in un cantuccio, preferendole altre tecniche. Schiacciati da colossi come De Carlo, Guenzani, Marconi e Minini, che dettavano le tendenze e di fatto ignoravano chiunque dipingesse, specie se italiano, gli altri galleristi hanno dovuto trattare le tele tra mille difficoltà, mentre per gli artisti risultava difficilissimo trovare uno spazio che potesse rappresentarli al meglio. Trasferitosi da Roma a Milano sul finire degli anni Settanta, per quasi tutti i due decenni successivi Enzo Cannaviello è stato forse l'unico punto di riferimento di prestigio per la pittura in Lombardia, l'unico porta d'approdo sicuro per chi volesse riparare dai marosi del concettuale e della fotografia. Intanto che altri sposavano le tendenze di volta in volta in auge, da lui passavano le generazioni figurative del nostro paese, alternate a rassegne e personali sull'informale d'oltralpe, austriaco e tedesco in particolare. tanto per fare qualche nome, a Mimmo Paladino, Salvo e Carlo Maria Mariani sono seguiti prima Piero Pizzi Cannella e la nuova scuola romana, poi pierluigi Pusole, Daniele Galliano e Cristiano Pintaldi. Ora, con il gallerista impegnato anche a scovare qualche sorpresa nelle accademie, la galleria fa ancora parte dei numeri uno della pittura made in Italy e rappresenta molti giovani interessanti, da Davide La Rocca a Francesco De Grandi, da Luigi Presicce a Federico Pietrella. Con la fine degli anni Novanta e l'inizio del terzo millennio, per fortuna di tanti pittori Milanesi, più d'adozione che d'origine, finisce l'isolamento di Cannaviello e comincia a farsi cospicuo il numero delle gallerie dove possono ottenere attenzione tele e dipinti. Si fanno luce Cà di Frà, che tratta in esclusiva le città in bianco e nero di Jonathan Guaitamacchi e soprattutto il talento gotico e visionario di Danilo Buccella, e Magrorocca, che espone i ritratti ieratici e alieni di Francesco Merletti, le ragazze sfrontate, sexy e cattive di Marco Grassi, le inquadrature d'interno vertiginose e monocrome di Susanna De Bernardi. Alla ribalta ci sono anche Mudima2, che per qualche tempo riesce ad avere la miglior generazione di pittori milanesi, da Federico Guida a Barbara Nahmad, e Pittura italiana.com, che cerca di portare alla ribalta nomi alternativi.

Nella hit parade c'è però Antonio Colombo che, combattuto tra la passione personale per la pittura e una strategia espositiva attenta anche ai fenomeni del momento, vedi le boutade di Scotto di Luzio, dà vita a uno spazio davvero doc per i quadri. da lui è possibile vedere e acquistare i paesaggi piatti e silenziosi di Valentina D'Amaro, le scene neonaif d0ordinaria follia di Giuliano Guatta, le immagini meridional-popolari di Francesco Lauretta, Gli interni dapprima espressionisti e ora sempre più vuoti e scarni di Matteo Bergamasco. Se a questi si aggiungono i vari Andrea Salvino, Oietro Capogrosso, Gioacchino Pontrelli e Gabriele Di Matteo, viene fuori una specie di eden della figurazione. Altra galleria di riguardo, votata esclusivamente alla pittura, Spirale arte porta avanti due linee parallele: da una parte l'astrazione già storicizzata di Franco Guerzoni, Tommaso Cascella, Enzo Esposito e Giosetta Fioroni, dall'altra, nell'ottica di una particolare attenzione per i nuovi arrivi dell'arte, la bad painting di Paolo Maggis, le silhouette di Valerio Berruti, i ritratti d'infanti di Elisabetta Vignato, gli spaccati di vita orientale di Ali Hassoun.

Lombardia. Allontanandosi da Milano verso la Bassa, spicca in particolar modo l'attività effervescente di Bonelli arte contemporanea, a Mantova.Nel gigantesco spazio della galleria e nella decina di rassegne pubbliche patrocinate da Giovanni Bonelli trovano posto i ritratti diafani di Federico Lombardo, gli inquietanti personaggi di periferia di Paul Beel,la scuola milanese al gran completo, da Federico Guida a Dany Vescovi, da Davide Nido a Matteo Bergamasco. New entry, anche gli eccessi neofiamminghi di Fulvio di Piazza. In pratica, alle mani del gallerista mantovano sembrano affidati i destini d'una intera generazione di autori, tutti dal segno aggressivo,inquitante, inaspettato, tutti legati alla tradizione me ben decisi a rivoluzionarla in toto. Se si guarda ai laghi, olio e acrilico sono invece disponibili a Como da Roberta Lietti, che ai già citati Grassi, Vescovi e Nido aggiunge Roberta Savelli, e a lissone dove da Amste ci sono gli interni di Alessandro Roma e, in esclusiva, l'iperrealismo vibrante di Daniela Montanari.

Emilia Romagna. Lasciando le nebbie Lombarde, uno dei territori più prosperi per i dipinti è l'Emilia, Bologna intesta. Paola Forni, che da qualche anno ha raddoppiato gli spazi, affiancando ai monumentali locali in città anche un piano strada al centro di Milano, è un vero pasdaràn della pittura. Attenta alla tradizione novecentesca, sceglie gli autori che dimostrano di conoscere la storia, prima di tradirla e darle un tocco di novità. Tra i nomi della sua scuderia ci sono Giovanni Iudice, dai nudi bellissimi perchè veri e imperfetti, Alberto Castelli, dai ritratti simili a copertine di riviste patinate, e il surreale Riccardo Gusmaroli, dal tocco aereo e favolistico, capace di trasformare in un fantasmagorico gioco di colori una carta stradale. Inoltre spiccano Alessandro Papetti, con le sue immagini dal tratto nervoso e sincopato, e Giavanni La Cognata, coi paesaggi perennemente divisi tra luce e ombra, evidenza e mistero. Se oltre a Forni la città delle due torri conta anche Spazia, dove gli scultori astratti come Staccioli e Mattiacci stanno via via lasciando spazio ai nuovi figurativi, e Otto, che con Andrea Chiesi ha scelto la linea dark, i dintorni non sono meno attivi. Lasciando il capoluogo verso Milano a sassuolo s'incontra Annovi, che nel suo capannone high tech tratta Luca Zampetti, Marcello Iori e Andrea Di Marco, mentre, dirigendosi verso il mare, in quel di Rimini si può vedere la pittura asciugata, rigorosa e sintetizzata al massimo d Marco Neri. Presente da Fabjbasaglia.

Toscana. Anche i colli toscani, di recente, stanno diventando un paradiso per pittori e collezionisti. Se a Firenze Poggiali & Forconi sta affiancando, a cavalli di battaglia come Luca Pignatelli, Giovanni Frangi e Marco Fantini, il bianco e nero a ritmo di jazz di Roberto Coda Zabetta e i volti cupi e sofferti, introversi, dell'astro nascente Tarik
Berber, Sergio Tossi continua ad essere il riferimento della scuola di Palermo (Bazan, Di Marco, e Di Piazza), dell'horror su tela di Max Rohr e delle figure riprese da inquadrature spiazzanti di Daniela Papadia. Sempre nel panorama del figurativo , Della Pina propone a Pietrasanta qualche novità con le seducenti modelle raffigurate da Mario Vespasiani e con i graffianti ritratti di Alessandra Pennini, mentra ad Arezzo Nicola e Francesca Furini, con la loro Image conteporary art, si sono lanciati con convinzione verso i giovani. Dopo i quadrischermo di Sarah Ledda, che ripropone su tela le scene topiche dei classici del cinema, da La donna che visse due volte a Irma la dolce, e i primissimi piani di Roberto Coda Zabetta, nei prossimi mesi sarà la volta delle icone anni Sessanta e Settanta firmate da Barbara Nahmad, delle bad girl di Marco Grassi e di alcuni giovani talenti appena sfornati dall'accademia. A San Miniato la Casa d'arte San Lorenzo scommette decisa su Massimiliano Alioto.

Teramo e Roma. Scendendo a Sud, diminuiscono le gallerie e, di coseguenza, gli spazi per la pittura. A Teramo ha cominciato da poco, ma bene, PiziArte, che punta soprattutto sull'ex ultrapop Dario Arcidiacono e su Antonella Cinelli; invece a Roma spicca il lavoro convinto, continuo e assoluto del Polittico e di Liliana Maniero, che rappresentano forse gli unici sbocchi per chi, in zona, ha optato per figure e paesaggi.







LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

GIOVEDI' 25 LUGLIO 2002
CULTURA & SPETTACOLI



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COLPO D'OCCHIO
di Pietro Marino
SE LA MOSTRA E' VIRTUALE

Questa è la mia prima webcritica, o critica virtuale, su un artista
pugliese. Scrivo di opere che ho visto esposte non in uno spazio fisico,
ma in quel non luogo che è lo schermo del computer. Ma badate bene: non
mi riferisco ad esperienze di net art o di computer art, cioè a
linguaggi ( immagini,testi,ipertesti)concepiti apposta ed esclusivamente
per la comunicazione telematica. Di questo fenomeno contemporaneo ho
scritto già in passato, in diverse occasioni.La situazione odierna è più
semplice, ma comunque interessante. La cosa nasce nel più banale dei
modi. Avevo in animo di visitare una personale di Ruggiero Lacerenza,
giovane artista barlettano, in corso presso il Tim caffè a Bari,in
Piazza Garibaldi. Glielo avevo promesso,fra l'altro. Ma si sa com'è,
passa un giorno passa l'altro, il tempo della mostra (fine luglio) stava
per scadere.

Ed allora mi sono deciso ad aprire Internet(cosa utile, ma che non i fa
impazzire) per andare a visitare un sito che Lacerenza stesso mi aveva
segnalato, www.piziarte.net, nel quale lui è presente. Si tratta di una
"galleria Virtuale", Piziarte. L'hanno aperta tre anni fa due sorelle di
Teramo, ragazze carine a giudicare dalla immagine sorridente sullo
schermo, studentesse universitarie, manuela e Patrizia Cucinella.
Mettono in rete un programma di mostre, seguendo un calendario, come
nelle gallerie "vere": una sequenza di immagini di opere per ciascun
autore, con un breve testo di presentazione. Qui ho "visitato", senza
muovermi da casa, la personale del nostro Lacerenza, dal titolo
"Sommersi": una quindicina di "quadri" con scritto di Giusy Petruzzelli
(è lo stesso per la mostra di Bari).

Direte: che c'è di strano? E' un po' come giudicare sulla base di
riproduzioni a colori, catalogo alla mano, senza aver visto le opere "in
Diretta". Accade: chi è senza peccato fra i critici scagli la prima
pietra. Ma qui non interessano i trucchi o le comodità offerte alla
corporazione, ma i vantaggi per gli artisti, specie se giovani, specie
se operanti in periferia. Una galleria virtuale è sempre aperta, giorno
e notte, per tempo illimitato, sempre disponibile non per qualche
sparuto avventore, ma a chiunque nel mondo intero. Posso ingrandire o
rimpicciolire le immagini, eccetera. tralasco altre opportunità di
Internet. Ma resta un limite, certo: il rapporto è con una riproduzione,
non con l'opera originale concepita come oggetto fisico con le sue
dimensioni, i suoi colori, i suoi materiali.

I qudri recenti di Lacerenza, tutti "ritratti", sono dipinti -leggo- con
smalti industriali(idea non nuova da Pollock in poi): sul video non si
può giudicarne la consistenza, l'impatto sensoriale, dunque in che
misura è modificata o connotata l'energia "espressionista" della
pittura. la trasparenza immateriale esalta invece la componente grafica.
Qui è importante perchè il giovane barlettano,diplomato all'Accademia di
bari, ha una formazione da "fumettista" (ha frequentato una scuola di
illustrazione a Milano). Collabora ad una rivista di fumetto (ma non
solo) d'avanguardia, Kerosene( anche questa leggibile in rete) e fra
poco anche a "Blu". I tipi umani scelti da Lacerenza son proprio da
disegnatore impegnato nello scandaglio antropologico, più che sociale:
personaggi stagliati su fondi neutri, sbozzati nel positivo - negativo
dei contrasti, smangiati quasi ad evocarli come eroi di un romanzo che
non c'è ( serial Killer, Aspirante attore, Rasta....)

Tensione narrativa che peraltro ha variazioni nel tempo. La galleria
virtuale propone anche opere più vecchie, del '98, ancora "romantiche",
vagamente esistenziali (con tecnica tradizionale,pastelli ad olio). C'è
invece un quadro recentissimo, Bohemien, che mi sembra si stacchi dal
repertorio corrente: una stana figura intera con un fondale che è come
un involucro rosso e mosso,pantofole gialle da bambini ai piedi, una curiosa
spirale a mo' di tatuaggio sul volto, pittura più fluida.

Variante casuale o evoluzione linguistica? Superamento del pur robusto realismo
per scarti di fantsy ironica? A questi dubbi nemmeno Internet può dare risposta.






mercoledì 27 febbraio 2002
Iniziativa di due teramane
Riconoscimenti
alla galleria d'arte
su Internet
TERAMO. Importante riconoscimento per il sito internet messo su da due giovani teramane appassionate d'arte, Patrizia e Manuela Cucinella. "Pizia arte net" è stato infatti recensito dal più importante e diffuso mensile di arte contemporanea, la rivista "Arte", che ha una rubrica internet. Dalla sua prima mostra virtuale, nel dicembre 1999, Il sito (www.piziarte.net) ha messo in rete circa 40 mostre personali di giovani artisti emergenti italiani. La galleria virtuale ha già impegni fino a settembre del 2002. Sia nel 2000 che nel 2001 ha partecipato al premio per il migliore sito italiano, indetto dal Sole 24 ore on line, classificandosi in entrambi gli anni al quindicesimo posto nella categoria arte e cultura

















ottobre 2001


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Rivista mensile cittadina "DA BITONTO
Ottobre 2001

Piziarte

La galleria virtuale d'arte contemporanea di Patrizia e Manuela
Cucinella. bitontine in Abruzzo.

di Mariella Vitucci.


"Bitontine, figlie di bitontini, da sempre residenti a Teramo in
Abruzzo". Così si definiscono Patrizia e Manuela Cucinella, due sorelle
unite dalla passione per l'arte contemporanea, che si sono inventate una
galleria virtuale in Internet in attesa di aprirne una vera e propria.

Sul sito piziarte.net (visitabile all'indirizzo http://www.piziarte.net)
programmano ogni mese una o più mostre di artisti emergenti o già
affermati, e da qualche tempo hanno avviato una proficua collaborazione
con affermate gallerie nazionali, come la Sergio Tossi di Firenze, l'ES
di Torino, la Ciani di Genova. Dal 17 dicembre 1999 - giorno del
battesimo in Internet con una piccola mostra di Francesco De Grandi - la
galleria virtuale ha ospitato venticinque personali in un anno e mezzo,e
due collettive dal 17 luglio scorso fino al prossimo 16 settembre. Alre
dieci personali sono in cantiere fino al 31 ottobre.

Patrizia e Manuela uniscono entrambe, all'amore per l'arte, una buona
dimestichezza con l'uso del computer, e questo felice binomio ha dato
vita ad una galleria insolita quanto affascinante, alle cui pareti
virtuali si affacciano i lavori di giovani artisti legati alle
esperienze dell'avanguardia.Già ventiquattro pittori hanno esposto con
successo le loro opere , edaltri si preparano al vernissage.

Accanto alle foto dei quadri, inviate dagli artisti, figurano brevi
testi critici di commento alle opere. "L'idea di una frase che
accompagna l'immagine" - spiegano le galleriste - nasce con la creazione
di una nota a fondo pagina, ed è un gioco che serve a moltiplicare i
significati.
Già all'interno di quadro, ed anche tra un quadro e l'altro, è possibile
instaurare una rete di concetti e relazioni. l'uso del testo permette
così di allargare l'orizzonte dei riferimenti, con collegamenti
all'universo delle parole e della letteratura".

La mostra on line "Picta et ficta"(dipinti e invenzioni - finzioni) è
infatti un articolato percorso di storie, tracciate attraverso le forme
e i colori della pittura, ed evocate con i ritmi e i suoni della parola.

Il successo di visitatori registrato, oltre alla stima dimostrata dalla
stampa, di settore e non, promette di trasformare questa vetrina d'arte,
nata come compromesso tra un esperimento e un gioco, in una occasione di
lavoro per le due giovani collezioniste di origine bitontina.









AKKUARIA : UN PONTE SULLA CULTURA
Dal 17 gennaio al 16 febbraio 2001

LA PITTURA RACCONTATA…

"Picta et Ficta" (trad. dipinti e invenzioni/finzioni) personale di Marco Vacchetti
Dal 17 gennaio al 16 febbraio 2001 a cura di Manuela e Patrizia Cucinella presso la Pizia Arte Net http://www.piziarte.net una mostra interamente virtuale presenta 15 opere di piccolo formato dell'autore in cui sono forti i richiami al classicismo.

La pittura può raccontare storie: lo ha sempre fatto, ma le racconta in maniera assolutamente sintetica, non in un capitolo, neanche in una pagina, ma in una sola immagine, e nei quadri di Marco Vacchetti spesso ci sono storie, queste storie non vanno raccontate, è sufficiente guardarle.

"Picta et Ficta" (trad. dipinti e invenzioni/finzioni) "L'idea di una frase che accompagna l'immagine nasce come la creazione di una nota a fondo pagina, ed è un gioco che serve a moltiplicare i significati. Già all'interno di un quadro, e anche tra un quadro e l'altro, è possibile instaurare una rete di concetti e relazioni. L’uso del testo permette così d’allargare l'orizzonte dei riferimenti, con collegamenti all'universo delle parole, della letteratura, che è poi la radice della sua formazione.






HOLDENLAB portale della narrazione
Marco Vacchetti
www.piziarte.net
dal 17 gennaio 2001 al 16 febbraio 2001
La mostra on-line "Picta et ficta" dei quadri di Marco Vacchetti, nelle sale principali del sito che crea eventi per dare visibilità alla giovane arte contemporanea.





ABRUZZO NETWORK (www.abruzzonetwork.net) 02/12/2000
Pizia Arte Net è una galleria d'arte contemporanea on-line. L'iniziativa di Manuela e Patrizia Cucinella, due sorelle di Teramo, è nata alla fine del 1999 e conta, fino ad oggi, diverse personali di artisti più o meno conosciuti. Il sito, raggiungibile alla url http://www.piziarte.net è molto semplice ed essenziale e raggiunge perfettamente lo scopo di presentare le opere degli artisti che hanno esposto in questa particolare galleria.
Ai nostri lettori consigliamo di fare visita a questa galleria d'arte: chissà che...
mentre a Manuela e Patrizia facciamo i complimenti e gli auguri per la bella iniziativa.





Premio WWW Il Sole 24 Ore On Line






Il Centro (Abruzzo) 04/07/2000




Il Centro (Teramo) 24/06/2000




Il Centro (Teramo) 03/05/2000




Computer idea 19 Aprile-2 Maggio 2000

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