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Gianluca Pisciaroli
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Gianluca Pisciaroli
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Gianluca Pisciaroli
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Poche persone hanno fotografato centinaia
e centinaia di volti teramani come è capitato
negli ultimi anni a Gianluca Pisciaroli.
Scopertosi solo andando avanti con l'età
un amante dello "scatto", Gianluca
va scovando visi e luoghi per poi farne immagine.
C'è chi ne fa una professione di quest'innata
curiosità. Lui, invece, la coltiva come hobby.
Con estrema cura, però: "Questa non
è la mia occupazione principale perché facendo
fotografia, purtroppo, non ci si vive. Devo
in qualche modo accontentarmi dei ritagli
di tempi. La mia passione è nata in tempi
relativamente recenti. Una decina d'anni
fa, con l'inizio dell'era del digitale mi
sono accostato alla fotografia. Infatti l'aspetto
che più mi affascina è la manipolazione delle
immagini. Rendere lo scatto il più possibile
aderente alla tua visione, a quello che senti
di realizzare. In un certo senso il digitale
mi ha aperto un mondo, mentre l'analogico
non mi dava questo tipo di risposte. Con
il digitale ho capito di poter dire la mia
in fotografia!".
Chi parla è appunto un "fotografo in
progress" che però ha già mostrato nel
tempo di aver trovato un personale modo di
vedere le cose... e raccontarle visivamente
su carta: "La mia ricerca si muove a
360° come penso che ogni fotografo debba
fare per valutare in un secondo momento quale
direzione prendere. Da circa 4 anni mi occupo
anche di ambienti urbani e su questa tematica
ho recentemente fatto una mostra virtuale
visionabile su piziarte.net. Avevo già partecipato
a una mostra nel 2007 a Fano Adriano curata
da don Filippo Lanci. In quel caso ero l'unico
fotografo, dato che si trattava di una collettiva
con pittori e scultori. Ho presentato un
pezzo astratto al quale ho dato il titolo
"dietro la luce". Per quanto riguarda
i ritratti ho anche realizzato due mostre
per la manifestazione del Cineforum Teramo,
Cineramnia. Lo scorso gennaio abbiamo inoltre
portato a Teramo una serie di scatti con
Pasquale Iannetti dove ho presentato 10 foto
di paesaggi astratti in bianco e nero".
C'è sempre qualcosa che colpisce nelle foto
di Gianluca, che siano ritratti di persone
o luoghi. Innanzitutto la capacità di renderti
"straniero" un posto che abitualmente
vive la tua quotidianità: "Hai colto
perfettamente nel segno. Cerco di stravolgere
e decontestualizzare l'ambiente dal suo abituale
contesto. Qualcuno nota l'assenza di umanità
nelle mie foto. Non ci sono persone in alcuni
scatti. Si vede quello che l'uomo ha realizzato
ma non c'è l'uomo. E' questa è una scelta
precisa. Anche per dare una maggiore pulizia
stilistica. Cerco di ripulire l'immagine
sia sul piano cromatico che per quanto riguarda
le geometrie. Sono partito con foto naturalistiche
e qualche ritratto ai familiari. Poi ho capito
meglio la mia attitudine e per quanto riguarda
i ritratti la collaborazione con Cineramnia
è stata molto utile per me. Come detto, ora
sono più indirizzato verso il paesaggio urbano,
verso ciò che l'uomo crea, verso l'antropizzazione.
Resto sempre più orientato sul ritratto e
la rappresentazione dell'ambiente urbano.
Ad esempio sto preparando un lavoro sulla
capitale e sul simbolismo pre e post imperiale
con materiale fotografato quasi esclusivamente
in ore notturne ma siamo ancora in fase iniziale
ed è presto per approfondire l'argomento".
E sarebbe l'ennesimo lavoro di Gianluca Pisciaroli,
già distintosi non solo per le mostre di
cui ha parlato, ma anche per una proficua
collaborazione con la casa editrice teramana
Ricerche&Redazioni. Sue le immagini che
hanno impreziosito diverse pubblicazioni,
dal testo "l'Atlante Storico della città
di Teramo" di Fausto Eugeni, alla "Guida
alle Collezioni d'arte della Biblioteca Delfico"
a cura dell'associazione "Amici della
Delfico", passando per "Astolfo
nello Spazio" di Sandra Renzi e per
"Tottea, paese di pietra", volume
curato dalla Pro Loco di Tottea. Tutte opere
che rappresentano un passo avanti per Gianluca,
fotografo per caso a Teramo, che però non
fotografa Teramo a caso: "Un conto è
fare fotografia per viverci e in città ci
sono tanti bravi professionisti e un conto
è fare fotografia per passione. Sono visioni
diametralmente opposte. Trovo difficile fare
scatti a Teramo. Tirare fuori qualcosa da
questa città non è facile. Ci sono però luoghi
che preferisco fotografare. Mi attirano le
geometrie di quest'edilizia popolare che
hanno le case in Via Longo. Ho già immortalato
quei luoghi ma mi sono ripromesso di tornarci".
In fondo è un fatto di curiosità. Di tecnica,
studio, lavoro, capacità, strumenti, tutto
quello che volete. Ma a fare la differenza
alla fine è sempre l'occhio che guarda. In
questo caso, quello di un 40enne teramano,
Gianluca Pisciaroli.
Paolo Marini
tratto da Teramo News
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Gianluca Pisciaroli
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