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Giovanni Calce "Timberland"
cm. 60 x40, olio su tela, 2010 |
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Giovanni Calce "ADIDAS"
cm. 40 x80, olio su tela, 2010 |
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Giovanni Calce "All Star"
cm. 50 x 70, olio su tela, 2010 |
"Circa due anni fa andai per la prima
volta nello studio di Giovanni
Calce. Avevo
già visto alcune sue opere e
ne ero rimasto
affascinato, ma in quell'occasione
la cosa
che suscitò il mio stupore furono
gli innumerevoli
oggetti, per lo più scarpe vecchie
che fino
ad allora avevo visto ritratti
sulle sue
tele, disseminati qua e la per
tutta la sala.
Sul cavalletto c'era un dipinto
che ritraeva
una scarpa gialla ed una melograna
e poco
più avanti poggiate su di un
piccolo tavolo
bianco con la luce di un faro
puntata sopra
c'erano la scarpa e la melograna
"in
posa", proprio come comparivano
nel
quadro.
"Sembrano vere" gli
dissi osservando
l'opera e lui mi rispose : "non
le dipingo
perché sembrino vere, le dipingo
perché sembrino
mie".
Trovai in questa sua risposta
la volontà
dell'artista di riconoscersi
nella sua opera,
la ragione unica per la quale
si sceglie
di comunicare attraverso un linguaggio
piuttosto
che un altro.
Dalle tele appese alle pareti
riscoprivo
tutta la realtà che lo circonda,
la bellezza
che riesce a trovare in quelle
scarpe consumate,
in tutti quegli oggetti di uso
comune che
nei quadri acquistano un valore
diverso,
è come se finissero di esistere
nella realtà
per divenire immortali sulla
tela.
La rappresentazione del reale
diventa per
il pittore un omaggio alla vita
quotidiana;
dietro ogni dipinto si cela una
piccola storia,
un "vissuto" del quale
l'artista
ne coglie ogni aspetto.
La scarpa consumata, "usata",
come
simbolo di cammino, di un viaggio
intrapreso
all'insegna di una nuova esperienza,
ma anche
un percorso interiore che ci
conduce alla
riflessione, ad una pausa necessaria
durante
la quale l'artista ci parla di
se.
La sua opera si avvale dunque
di un duplice
significato; l'immagine consegnata
allo spettatore
è solo un tramite con il quale
l'artista,
con indiscussa destrezza tecnica,
elabora
il suo messaggio.
Il chiaro richiamo alla natura
morta ci porta
inevitabilmente alla riscoperta
di quel "segno"
culturale che affonda le proprie
radici nel
realismo spagnolo del seicento
e che nei
secoli ha sempre caratterizzato
in maniera
incisiva la pittura figurativa
subendo i
mutamenti del tempo ma riuscendo
a mantenere
inalterata la capacità di rispecchiare
la
propria epoca; l'artista pone
infatti l'accento
sulla sua contemporaneità mettendo
ancora
una volta in risalto la continua
modernità
del reale."
Alessandro Esposito
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Giovanni Calce "ADIDAS"
cm. 40 x 60, olio su tela, 2010 |
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Giovanni Calce "asics gialla "
cm. 40 x 80, olio su tela, 2010 |
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Giovanni Calce "All Star "
cm. 50 x 70, olio su tela, 2010 |
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Giovanni Calce "All Star "
cm. 40 x 60, olio su tela, 2010 |
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Giovanni Calce "Caro Mario "
cm. 50 x 70, olio su tela, 2010 |
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Giovanni Calce "Settembre "
cm. 50 x 70, olio su tela, 2010 |
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