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Andrea Di Marco "Minute maid" 2002
olio su tela, cm. 180x120 |
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Andrea Di Marco "Muro curvo " 2002
olio su tela, cm. 50x60 |
Tarde ore del giorno
Il paesaggio è un'immagine ma
anche un concetto.Nella
storia della pittura il paesaggio
si pone
come una categoria dai confini
marcati che
investe secoli di ricerca e di
sperimantazione
formale.
Nell'arte concettuale il paesaggio
definisce
spazio,tempo e territorio di
un particolare
frammento creativo,offre le coordinate
reali
nel processo di avvicinamento,se
non d'incontro,tra
arte e vita.
Il paesaggio dell'epoca contemporanea
si
distingue per aver tralasciato
l'aspirazione
al sublime ed essersi orientato
verso siti
che caratterizzino il vivere
hic et nunc,proprio
oggi e proprio in questo tempo.Raro
trovare
lo scorcio en plein air che aveva
caratterizzato
buona parte della pittura classica
e dell'impressionismo:è
invece subentrata l'immagine
delle società
postindustriale,organizzata prevalentemente
in due filoni,e comunque in strutture
chiuse.Da
una parte si fa strada quell'uniformità
di
sguardo che predilige scorci
molto simili
e ricorrenti tra loro(periferie,fabbriche,degradazioni
ecc.........),esatto rispecchiamento
in negativo
di un mondo evoluto.Dall'altra
invece un
accentuato localismo che punta
sulla specificità,sul
caratteristico,sull'etno-tradizionale,sul
regionalismo,su quanto riscatti
insomma la
componente particolare come difesa
da affermazioni
e visioni troppo generiche.
Andrea Di Marco non sceglie nè
una strada
nè l'altra ma si dedica piuttosto
ad unificare
nelle sue nuove tele l'indagine
pittorica
e la speculazione concettuale.Questo
ciclo
di opere,che per vezzo di estrema
semplicità
chiameremo Paesaggio,nasce con
un preciso
intendimento:tener basso il tono
narrativo
evitando spericolati effetti
speciali,imporsi
una regola e una grammatica,puntare
sul"riscatto
ideologico"di una pittura
colta e deliberatamente
fuori moda.Di Marco ha riconsiderato
quella
particolare linea della pittura
italiana
che va dal tardo classicismo
al "ritorno
all'ordine",studiando nelle
sfumature
le diverse scuole regionali del
tardo '800.
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Andrea Di Marco "Muro indeciso "
2002
olio su tela, cm.70x100 |
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Andrea Di Marco "Jet" 2002
olio su tela, cm. 100x200 |
Ha infatti compreso la modernità di un'arte
considerata dai più antiavanguardista
e conservatrice,perchè
la consuetudine iconografica,l'iterazione
dei soggetti,permette di lavorare
sulla forma
pura senza interferenze di cosiddetti
temi
forti.Pittura che diventa colore,pennellata,incidenza
della luce,sapienza dell'impianto.E,allo
stesso tempo,pittura concettuale
che opera
sulla figura in assenza di soggetto,o
meglio
dove il soggetto esegue un ruolo
pretestuoso,araldico,e
non di contenuti.
Coraggiosa la strategia di radicale
cambiamento
di un artista che per natura
e carattere
si lascia affascinare dal gusto
del paradosso
e dell'incastro postmoderno di
storie differenti
comprese nella medesima struttura.I
precedenti
quadri di Di Marco sono fantasiosi
e bizzarri,prendono
in contropiede lo spettatore,sono
densi di
topoi letterari respirati nel
vivace clima
palermitano di questi anni.Qui,per
contro,l'uniformità
tematica e stilistica è una precisa
scelta
di far condividere particolari
raffinatezze
e preziosismi pittorici con la
volontà di
utilizzare ciò che resta del
soggetto per
una riflessione teorica e concettuale
sulla
pittura.
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Andrea Di Marco "Hotel Rampa "
2002
olio su tela, cm. 120x110 |
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Andrea Di Marco "Alti " 2002
olio su tela, cm. 60x45 |
Sono immagini che sembrano dipinte nelle
ore tarde del giorno,nel momento
in cui le
ombre si allungano e i colori
perdono di
brillantezza,con una malinconia
diffusa e
un addensarsi di sensazioni.E
già scegliere
un tempo così breve,così liminare,la
dice
lunga sul desiderio di trovare
una purezza
inconsueta.Paesaggi senza soggetto,senza
presenze e senza alcun oggetto
che ne definisca
la situazione dal punto di vista
emotivo.Denotano
e non connotano un muro sbrecciato
o ricoperto
da graffiti,una vegetazione povera,si
aprono
su cortili o indagano angoli
della strada,entrano
nella hall di un hotel o in un
aeroporto
di provincia.
Niente di turistico,nessuna promessa
esotica,è
un posto che potrebbe stare in
qualsiasi
parte del mondo ma che solo un
occhio "pittorico"potrà
catturare ed evidenziare.E' necessario
sgomberare
il campo da un eventuale equivoco,che
Di
Marco sia impegnato in un'operazione
retrò
e nostalgica.Niente di più sbagliato,anzi
Di Marco realizza in pittura
ciò che si sta
(ri)affermando in altri campi
della cultura.Nel
New Acoustic Mouvement,nella
considerazione
delle pratiche artigianali,nel
recupero della
struttura romanzesca lineare
si respira un
clima più meditato e meno da
effetto speciale.Perchè
sono finiti i sensazionalismi
e si sono attenuate
le stagioni dell'eccesso visivo.
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Andrea Di Marco "Civico 428 " 2002
olio su tela, cm. 30x30 |
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Andrea Di Marco "Porta Nord " 2002
olio su tela, cm. 60x45 |
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