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Giovanni Fioretto "TNM+4" 2001
olio su tela cm 105x75 |
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Giovanni Fioretto "TNM+5" 2001
olio su tela cm 90x60 |
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Giovanni Fioretto "TNM+6" 2001
olio su tela : cm 100x70 |
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Giovanni Fioretto "TNM+7 " 2001
tecnica mista cm 100x70 |
Ipostasi ed ectopie
Testi di Gabriele Perretta
Quotidianamente assistiamo ad un tripudio
della carne. Sotto le spoglie
riverite di
un corpo organizzato, curato,
esteticizzato
si nasconde l’eccessività di
essa. La carne
è dappertutto, sembra che giaccia
nel fondo
della nostra esistenza come il
medium essenziale
attraverso cui passa l’accertamento
fisico
del nostro quotidiano. Sulla
carne cadono
gli occhi del nostro essere al
di qua e le
angosce del nostro dover occupare
prima o
poi i territori dell’al di là...
...Alla globalizzazione capitalistica,
da
un po’ di anni, è sfuggito di
mano un principio
sterminatore. Infatti, la carne
di quei poveri
animali che consumiamo in gran
quantità,
a causa dell’incontrollabile
minaccia della
BSE, sale a fasi alterne sulla
ribalta dello
spettacolo mediale, poiché questa
carne che
ci nutre e ci aggredisce sortisce
un sicuro
effetto nella logica pulp dell’informazione.
E allora migliaia di mucche vengono
soppresse
e bruciate sotto l’attenzione
delle telecamere
dei network di tutto il mondo.
A queste immagini
si sono avvicendati cruenti fatti
di cronaca,
come una madre e un figlio martoriati
e uccisi
dalla carne della propria carne.
Poi sono
arrivati il fatidico 11 settembre
e la guerra
in Afghanistan che per un po’
hanno dirottato
l’attenzione su altra carne.
Senza il timore
di esagerare troppo, potremmo
quasi dire
che i media, data la loro applicazione
nel
"cucinare" con sapienza
ogni tipo
di notizia legata alle estensioni
della carne
umana, si presentano come degli
allosaurus,
ovvero come quei giganteschi
dinosauri vissuti
nel giurassico superiore, detti
anche carnosauri,
che cacciavano in gruppo, si
nutrivano di
carogne e dotati di fauci con
denti lunghi
e fitti che consentivano di staccare
enormi
bocconi di carne.
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Giovanni Fioretto " TNM+8" 2001
acrilico su tela cm 100x70 |
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Giovanni Fioretto "TNM+12" 2001
acrilico su tela cm 78x58 |
Mediale integrato e rifacimento del corpo
sono configurati sullo stesso
orizzonte,
fino ad assorbire qualsiasi figura
che si
mostra come nuova apparizione
del sociale.
La bellezza è sottoposta all’anestesia
totale
della chirurgia plastica, non
è più possibile
immaginare un dispiegamento di
corpi, di
profili e di comportamenti che
non siano
passati sul tavolo operatorio
della medicina
estetica. La perfezione del corpo
ed il mantenimento
di essa sono valori irrinunciabili
in una
società che si basa sempre di
più sull’apparire,
sul comunicare attraverso l’immagine
di un
umano perfetto, ovvero sottoposto
ad una
compiutezza bifronte, in cui
esso appare
come l’altra faccia del finto.
Tale modello
ideale nella sua irraggiungibilità
diviene
patologia e, vivendo nell’artificialità
totale,
crea un sistema di "cura"
legato
ad interventi forzati sul corpo
di tipo atletico,
chirurgico, ma anche di costume.
Anche nel campo dell’arte in
questi ultimi
anni si è fatto un gran parlare
del corpo.
Si è detto della sua specie come
oggetto
martoriato, come immagine sessuale
dell’organico
e dell’inorganico, come organo
tra gli organi
e come organismo senza organi,
come anatomia,
come dimensione pittorica, scultorea
etc….
Ma non si è detto cos’è realmente
il corpo
nel "nostro adesso",
cos’è realmente
la carne, come si muove la nostra
sensibilità
in essa, come era animata nella
storia e
come potrà essere animata grazie
anche alla
tecnologia nel futuro. La pittura,
pur non
essendo molto attrezzata per
coprire queste
risposte a livello immaginologico,
si offre
come un buon tavolo anatomico
su cui sezionare
le forme e le topografie dello
sguardo. Ecco
che su questo tavolo giungono
pezzi di corpo,
profili, congiunzioni di membra
assemblate
e coniugate nella loro potenza.
Gabriele Perretta
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Giovanni Fioretto "TNM+13" 2002
acrilico su tela cm 100x70 |
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Giovanni Fioretto "TNM+15 " 2002
acrilico su tela cm 90x90 |
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