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Gavino Ganau "Endless land"
acrilico su tela
cm 40 X 50 2003 |
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Gavino Ganau "Everyday life 02"
acrilico su tela
cm 40 X 50 2006 |
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Gavino Ganau "Almost Heaven"
acrilico su tela
cm 140 X 100 2005 |
Nella nuova figurazione italiana c'è una
linea dura e aggressiva che ha scelto un
segno scattante e violento, colori portati
all'eccesso, soggetti che sfidano gli spettatori.
C'è un fronte armato, ovviamente di tela
e pennello, che ha optato per lo scontro
frontale contro il gusto imperante, per il
cortocircuito contro l'idea tranquillizzante
di dipinto e avverso i soggetti piacevoli
e accattivanti. E' una hot line che - prese
le mosse dal ciclo sulla sedia elettrica
di Andy Warhol, dalle armi in bianco e nero
di Robert Longo, dalle pornostar tutte sospiri
e gridolini di Richard Phillips - introduce
nel nostro paese una pittura che scuota,
che rompa gli schemi, che s'ispiri agli stili
più sovversivi del fumetto, del cinema e
del videogame per poi shakerarli in un'unica
figura shock . Per tramutarli in un risultato
d'alto impatto ambientale (ovvero capace
di rivoluzionare la rilassatezza e la sicurezza
del luogo che lo ospita, sia esso una galleria
o la dimora di un collezionista)… Dai quadri
di Ganau emergono panorami lividi, orizzonti
desolati e inquietanti, figure minacciose,
splendide topo model armate e pericolosissime,
che non ammettono repliche e non accettano
compromessi. Non sembra possibile convivere
con loro, sopportarli ed essere sopportato;
bisogna piuttosto affrontarli a viso aperto,
per quanto queste belle bad girl, questi
luoghi aperti e terribili incutano più di
una paura. L'artista sardo prende spunto
dal cinema d'azione per trasformare radicalmente
il tutto e dare vita ad atmosfere noir, a
quelle situazioni estreme e gelide alla Melville
e alla Howard Hawks. Sui Quadri campeggiano
attrici e scene palesemente fittizie, icone
sexy e quinte cinematografiche, ma l'aria
che si respira è quella della mala marsigliese,
del pessimismo senza speranza alla Marlowe,
degli scontri epici e miserabili da bar di
periferia, da furfanterie disperate da quattro
soldi. Nelle opere di Ganau perfina la bellissima
Angeline Jolie e la mitica e inarrivabile
Lara Croft ( mitica per il videogioco, non
per la trasposizione sullo schermo) sono
lontane, si dicono 'contro'. Seppur molti
si siano identificati in loro, seppur qualcune
le abbia desiderate, nei pezzi diventano
un simbolo di aggressività, tanto affascinanti
quanto altere, compromettenti, fatali…
Maurizio Sciaccaluga, catalogo
Galleria AndreA
arte contemporanea
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Gavino Ganau "Living Space # 2"
acrilico su tela
cm 100 X 100 2006
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Gavino Ganau: in bilico tra la tradizione
di una pratica pittorica meticolosa e il
capillare racconto di una metropoli cattiva
ma ricca di infinite possibilità.
La sua pittura, in bianco e nero,
ricca di
elementi, nasce dalle collisioni,
dall'incontro
tra inquietudine, malinconia
e poesia con
le immagini delle riviste patinate,
dei film
di culto e delle star musicali.
Ma la sua priorità consiste nell'elaborare
le tele come se fossero progetti,
di far
gravitare attorno ad
essi l'ipotesi di un perenne
nomadismo mediale
che esplora le profondità dell'anima….Si
tratta di opere in cui ogni singolo
dettaglio
rimanda all'immenso repertorio
musicale cinematografico
e letterario che ha accompagnato
la generazione
di chi oggi è intorno ai trent'anni.
Una
sorta di galleria dei generi
in movimento,
ambientazione perfetta per sintesi
autobiografiche,
dove la pittura procede
per impercettibili spostamenti
e l'ipnosi
della musica techno diventa un
tappeto sonoro
insieme etereo ed avvolgente.
Ma soprattutto
capace di mescolare sentimenti
personali
e immagini stereotipate, arrivando
a scavalcare
barriere geografiche talvolta
ingombranti….il
metodo di lavoro di Gavino Ganau
arriva ai
margini dell'orchestrazione,
come se la contraddizione
tra i fermenti delle tribù contemporanee
e la sua vita personale si incontrassero
su un unico piano narrativo.
Sembra quasi che, nelle sue opere,
i ritmi
metropolitani siano un pretesto,
un tramite
per raccontare un'evoluzione
interiore scandita
dai mass media, in fuga dal territorio
in
cui nascono per raggiungere mete
indefinite.
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Gavino Ganau "Living Space"
acrilico su tela
cm30 X 90 2006 |
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Gavino Ganau "Rolling Eyes"
acrilico su legno
cm 80 X 20 2006 |
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Gavino Ganau "Special case"
acrilico su tela
cm50 X 200 2004 |
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