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Alessandro Mangiione
(Interno #16) Tecnica mista su tessuto,
60x80 2008 |
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Alessandro Mangiione
(Model) acrilico su tessuto, 60x46 2005
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Il senso nei sensi
Si smarrisce il senso perché si perdono i
sensi
(Francesca Alfano Miglietti)
Ordire una trama è un complotto,
una cospirazione.
Una resistenza paziente. Da ragno.
Da predatore
delle cose e della realtà. Di
chi architetta
un piccolo universo come una
strategia.
È la tattica di chi trattiene,
intrappola
per necessità. Per gioco. Inesorabilmente.
Una congiura dei sensi: uno sguardo
che forma
e deforma, frammenta e ricostruisce
, scorge
e scorcia, riconosce e dimentica,
desidera,
seziona particolari infinitesimali
come indizi.
Aguzzi e penetranti come schegge
di vetro.
Come il ragno stare in tralice,
in obliqua
intimità con la realtà, e in
agguato.
Le mani che sfiorano, frugano,
riconoscono,
indagano, accarezzano non sanno
perdere i
sensi e il senso delle cose.
Si sta vigili, in allarme. La
contaminazione,
la confusione, la vertigine dei
sensi. Come
prima dell'amore.
La percezione è trasversale e
molteplice,
dilata, bisbigliando mancanze.
Sfidando l'immaginario.
Nel lavoro di Alessandro Mangione
il tessuto
è concrezione sulla tela, si
fa superficie
contro la superficialità, pelle,
pretesto,
finzione reale e realtà finta.
L'erotismo
è la sensualità della materia,
la fisicità
della pittura.
Inevitabilmente permeabile e
sommersa, ammiccante,
la dialettica figura-sfondo sfugge,
equivoca,
travolgendo ogni riferimento
conoscitivo.
Guardare e toccare. Il senso
nei sensi.
Trasparenze, decorazioni, arabeschi,
trame
dicono il piacere di perdersi,
di svelare
enigmaticamente ed eroticamente
velando.
Poi gambe di donna, tacchi, occhi
di donna,
corpi promessi, ombre, abbandoni
assoluti,
distrazioni e assenze di donna,
seduzioni
sottintese, immobilità serpentine
da infinite
sospensioni, sfrontatezze da
incantatrice,
peccati originali da perpetrare.
Ancora.
Poi ancora. Dentro le stanze
dell' intrigo
dei sensi, resta lo smemorarsi
nell'istinto.
Una femminilità che sa perdersi
dietro un
pensiero fugace , conosce il
desiderio nell'attesa,
la sacralità di un corpo che
si offre giocosamente;
conosce lo sguardo e le parole
della sospensione
. Sa scegliere il proprio abito.
Una femminilità multiforme si
incastona nei
tessuti, che diventano identità,
individualità,
come un tatuaggio, un segno sul
corpo, una
frase segreta di un codice intimo
bisbigliata.
L' ostensione di una regolarità
irregolare,
di una tentazione all'astrazione
è stare
in bilico tra la figura e il
suo sacrificio.
Tra maglie che non trattengono
più.
Simonetta Angelini
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Alessandro Mangiione
(Camera con vista)
tecnica mista su tessuto, 55x110,
2007
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Alessandro Mangiione (Camera 106)
75x90 tecnica mista su tessuto, 2007
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Alessandro Mangiione
(LadyWar #03), acrilico su tessuto, 53x75,
2009
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Alessandro Mangiione
(Sinestesia) acrilico su tessuto, 46x75,
2009
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Alessandro Mangiione
(Dentro di me) acrilico su tessuto, 80x110,
2006 |
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Alessandro Mangiione
(LadyWar #02)
acrilico su tessuto,40x60, 2009
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